Il 17 settembre 2025 il Senato ha approvato in via definitiva la legge delega sull’Intelligenza Artificiale, segnando un momento cruciale anche per il mondo della creatività, delle arti e dello spettacolo. Per la prima volta, l’Italia si dota di un quadro normativo nazionale che, in armonia con l’AI Act europeo, mira a garantire che l’innovazione tecnologica non travolga ma tuteli i diritti delle persone e delle opere dell’ingegno.
Il provvedimento, suddiviso in 28 articoli e sei capitoli, introduce regole chiare sull’uso dell’IA, con particolare attenzione alla trasparenza, alla protezione dei dati personali e alla salvaguardia dei diritti fondamentali. Un aspetto centrale per chi opera nel settore creativo è la previsione di strumenti contro abusi quali i deepfake, le manipolazioni ingannevoli e l’uso fraudolento di voci e immagini, che rischiano di minare il valore delle performance artistiche, l’identità dei creatori e l’autenticità delle opere.
Le nuove norme delineano un terreno più sicuro anche per artisti, interpreti e autori, fornendo garanzie contro lo sfruttamento non autorizzato delle proprie creazioni digitali. L’istituzione di due autorità nazionali – l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) – garantirà la vigilanza sul rispetto delle regole, creando un contesto più affidabile per chi produce contenuti e vive di creatività.
A supporto di questo impianto, un Comitato di coordinamento definirà strategie e linee guida anche per i settori culturali e artistici, dove l’IA rappresenta al tempo stesso una minaccia e una grande opportunità di innovazione. Per le imprese creative e culturali, la legge invia un messaggio forte: investire in Italia significherà operare in un sistema che tutela i diritti d’autore, la voce e l’immagine degli artisti, favorendo un uso responsabile delle tecnologie intelligenti.
Con l’approvazione della legge, la fase operativa passa ora al Governo, che attraverso i decreti attuativi definirà in concreto le modalità di applicazione. Nei prossimi mesi si chiarirà come queste regole incideranno sull’ecosistema dell’intelligenza artificiale in relazione al mondo dello spettacolo, dell’editoria e della creatività.

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