L’11 maggio 2023, nell’Aula Magna Guido Carli dell’Università Luiss a Roma, si è tenuto il convegno “Quale futuro per lo spettacolo dal vivo e il cinema?”, curato e moderato dall’Onorevole Gabriella Carlucci.
Durante l’incontro, che ha visto la partecipazione di moltissime organizzazioni e istituzioni, hanno parlato, in particolare, il Ministro On. Gennaro Sangiuliano e il Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, On. Federico Mollicone, presentando alcune delle proposte del Governo per il Settore.
Il presidente di UNISCA ha partecipato, parlando del tema dei Decreti Attuativi della legge 106/2022, il cosiddetto Codice dello Spettacolo.
Dopo aver presentato la nostra Associazione, per inquadrare il tema, Pontoriero ha ricordato che “il mondo della creatività, delle arti e dello spettacolo è come un enorme iceberg, una montagna di cui i più vedono solo la punta: le grandi kermesse, le prime alla Scala, Sanremo, i cinepanettoni, ecc. Ma la gran parte della sua immensa vitalità resta sommersa. Gli operatori di questo comparto, ossia lavoratori, imprese e enti non commerciali, si muovono per lo più invisibili, a costituire uno dei settori trainanti dell’industria italiana, terzo per occupazione, secondo la ricerca Italia Creativa, purtroppo ferma al 2015”.
Ha aggiunto quindi come sia “fondamentale avviare l’Osservatorio previsto dalla legge 106, come punto di partenza per arrivare a rappresentare e definire in modo corretto e completo del Settore della Creatività, delle Arti e dello Spettacolo; altrimenti ogni provvedimento in merito non potrà che essere monco se non iniquo”. Riprendendo il precedente intervento della Senatrice Gallone, il presidente ha richiamato la necessità di “comprendere nel novero delle attività creative tutti i saperi, il patrimonio delle tradizioni di ieri e l’identità nazionale di oggi, nonché di estenderne i confini, attraverso la contaminazione di generi e forme che grazie alle “intelligenze umane” ci porterà alla Cultura del Domani”.
Pontoriero ha poi evidenziato che il secondo passo, per realizzare una riforma efficace, è “attuare un sistema di semplificazioni, tramite uno sportello unico digitale che riduca il pesante fardello burocratico che grava su tutti gli operatori”.
Il terzo passo previsto dalla riforma proposta da UNISCA è riformare il sistema di sostegni e agevolazioni per il Settore: “In linea con quanto precedentemente esposto dall’Onorevole Mollicone, noi riteniamo che i fondi pubblici debbano promuovere idee e progetti che fungano da volano per l’industria creativa italiana, insomma sostenere le persone creative piuttosto che finanziare la sola conservazione dei “muri”.
Pontoriero ha quindi individuato come quarto ed ultimo passo la riforma che riguarda i soggetti e le attività produttive, perché “solo in un contesto chiaro, completo, semplice e proficuo, si possono introdurre norme giuste”. A questo riguardo UNISCA, unitamente alle principali realtà che rappresentano gli Agenti (ARIACS) e gli Artisti (Assolirica) del comparto Lirico-Sinfonico, ha già prodotto la prima proposta di decreto attuativo, che è stata consegnata agli atti del convegno. Il presidente ha poi dichiarato che i nostri Gruppi Tecnici di Lavoro stanno lavorando sugli altri comparti, con particolare focalizzazione sui temi del lavoro, a partire dalla ridefinizione e il riconoscimento delle diverse professioni, anche attraverso le procedure introdotte dalla legge 4/2013, di cui UNISCA vanta al suo interno le principali associazioni riconosciute dal MISE in raccordo con il Registro dei lavoratori introdotto dal Codice dello Spettacolo.
“La nostra proposta propone l’unificazione delle tutele per i lavoratori a reddito discontinuo del Settore, a prescindere dalle forme di inquadramento. Se i richiedenti le prestazioni e i lavoratori ingaggiati avessero gli stessi oneri fiscali, previdenziali, assistenziali e di welfare in genere si porrebbe fine al dumping contrattuale che porta un continuo ricorso a contratti falsati rispetto alla natura delle situazioni. Tale unificazione, dovrebbe però derivare da alcune modifiche strutturali, quali il riconoscimento effettivo di tutte le attività svolte dai professionisti del Settore, non solo quelle performative, ma anche l’insegnamento, la creazione, la consulenza, ecc. Inoltre, il computo delle prestazioni previdenziali e assistenziali, dovrebbe basarsi sul reddito distribuito sui periodi contrattuali, anziché soltanto sulle prestazioni conclusive della produzione.”
Non potendo entrare in tutti i meandri tecnici delle soluzioni proposte, Pontoriero ha rinviato alla documentazione che verrà consegnata agli atti auspicando l’apertura in tempi rapidi da parte delle istituzioni, degli incontri del Tavolo Permanente di cui alla legge 106.
Il nostro presidente ha infine concluso lanciando “una grande campagna sul Rischio di Estinzione della Cultura a livello globale ma, in particolare, del nostro inestimabile patrimonio di identità Nazionale, passato, presente e, soprattutto, futuro; un’iniziativa, che sarà curata dal nostro portavoce Claudio Trotta, su importanti temi etici di impatto enorme e concreto sul Settore. Per capirci parliamo di uso e abuso dell’Intelligenza Artificiale, di finanziarizzazione delle Opere e della “sommarizzazione” della cultura, ecc.; una campagna che avvieremo a giugno e metteremo a disposizione di tutti coloro che vorranno contribuire perché la Cultura è un valore di tutti, soprattutto di chi verrà dopo di noi”.