UMG e Deezer rivelano i loro piani “artist – centric”

All’inizio del 2023, Universal Music Group ha avviato una collaborazione con il servizio di streaming Deezer per individuare nuovi modelli economici che riconoscano più pienamente il valore degli artisti.

Di recente, le due società hanno annunciato i dettagli del primo di questi modelli “incentrati sull’artista”, che sarà lanciato in Francia nel quarto trimestre di quest’anno prima di essere esteso ad altri Paesi.

Il nuovo modello si basa su quattro punti chiave:

  • Deezer riconoscerà un valore doppio ai pagamenti degli “artisti professionisti”, ossia coloro che ottengono almeno 1.000 stream mensili da almeno 500 ascoltatori unici.
  • Deezer darà inoltre un doppio impulso ai brani sui quali i fan si impegnano attivamente, riducendo l’impatto della programmazione algoritmica, ossia ai brani che gli ascoltatori scelgono di ascoltare, rispetto a quelli programmati da una playlist, seppur personalizzata.
  • Deezer sostituirà i contenuti di rumore non artistici (come il rumore bianco, i suoni ambientali, ecc.) con propri “contenuti nello spazio musicale funzionale“, che non saranno computati ai fini del calcolo dei pagamenti.
  • È stato promesso un sistema di rilevamento delle frodi aggiornato e più rigoroso, per individuare ed eliminare i “cattivi attori” che tentano di aggirare il sistema.

Michael Nash, EVP e Chief Digital Officer di UMG ha dichiarato che “l’obiettivo del modello incentrato sull’artista è quello di mitigare le dinamiche che rischiano di far annegare la musica in un mare di rumore e di garantire un migliore supporto e una migliore ricompensa agli artisti in tutte le fasi della loro carriera, sia che abbiano 1000 fan o 100 mila o 100 milioni”.

Jeronimo Folgueira, CEO di Deezer ha aggiunto che “questo è il cambiamento più ambizioso del modello economico dalla nascita dello streaming musicale e un cambiamento che sosterrà la creazione di contenuti di alta qualità negli anni a venire”.

UMG e Deezer hanno condiviso alcune statistiche della ricerca che hanno condotto sull’economia dello streaming: solo il 2% di tutti gli uploader su Deezer (cioè gli artisti) ha più di 1.000 ascoltatori unici mensili sul servizio. Nel frattempo, il primo 3% degli uploader genera il 98% dei flussi, mentre il restante 97% rappresenta solo il 2%.

Deezer ha inoltre dichiarato che il suo sistema di rilevamento delle frodi ha identificato che circa il 7% dei suoi flussi nel 2022 erano “fraudolenti” e che i flussi etichettati come “rumore” rappresentano circa il 2% dei flussi sul suo servizio. Questi brani saranno sostituiti da “contenuti propri nello spazio musicale funzionale”, che non saranno inclusi nel calcolo delle royalties.

 

Tante sono le domande ma è chiaro che questo è un momento importante per Deezer, che per diversi anni ha cercato di far decollare un progetto pilota incentrato sull’utente, senza successo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *